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Francesco Vignotto risponde alle nostre domande

Pubblicato da OverBlog su 23 Luglio 2013

Francesco Vignotto risponde alle nostre domande

Francesco Vignotto, classe 1974, piemontese, comunicatore professionale, ghost writer e formatore.

Ha insegnato per dieci anni al Politecnico di Torino scrittura tecnico-scientifica e tecniche di comunicazione, oltre che all'Università del Piemonte Orientale. Dal 2008 è anche formatore presso diverse Pubbliche Amministrazioni, aziende e associazioni. Sviluppa inoltre progetti di comunicazione sul web, curando in particolare l'aspetto della reputazione e della credibilità online.

Ha due blog, Mess Age e Tecnologie della parola, che nel maggio del 2013 si sono trasferiti su Overblog.

In che anno hai aperto il tuo blog e cosa ti ha spinto a crearlo? Avevi già gestito altri blog, prima di questo?

Ho aperto il mio primo blog nel 2007. Anzi, ne ho aperti due, uno molto personale, l'altro per parlare di scrittura, cioè della mia professione. I due blog poi si sono fusi, sono scomparsi, per poi tornare alla vita come due entità separate: Mess Age e Tecnologie della Parola Lab.

Nel mezzo è successo un po' di tutto, visto che nel frattempo un post attirò l'attenzione di un personaggio all'epoca abbastanza famoso, che mi chiese di diventare ghost writer e di curare la reputazione online.

Per un paio d'anni non scrissi più a mio nome e fu un'esperienza molto particolare. Sparii anche dai social network. Poi capii che era importante essere presente anche con la mia faccia. Comunque, nel frattempo, di blog ne ho aperti parecchi, anche se il mio nome non sempre compare.

Qual è a tuo avviso l'elemento che contraddistingue il tuo blog da altri attivi nello stesso ambito o settore?

So che non dovrei dirlo, ma su Overblog ogni tanto mi compare la finestrella che mi chiede a quale categoria appartiene il mio blog. Di solito declino l'invito, perché non ne trovo una adatta: non per colpa vostra, ma perché non mi ritrovo nelle categorie. Anche se ve ne fosse una come 'scrittura' o 'comunicazione', sarebbero allo stesso tempo troppo vaghe e troppo restrittive.

Forse perché ho lavorato in settori diversissimi tra loro abituandomi ad ascoltare e a penetrare ogni mondo, forse perché, come diceva Kafka, a differenza di tutte le altre attività, lo scrivere non è un'attività autonoma, ha bisogno della cameriera che accende la stufa, del gatto che vi si riscalda, anche del vecchio che vi si riscalda.

Su Mess Age parlo di filosofia, di scienze, di social media e, ultimamente, ho parlato anche di Toxoplasma. Ma alla fine il succo del discorso è la pulizia dalla tempesta di informazioni a cui siamo sottoposti da parte dei media, dall'invasione di un certo tipo di marketing nelle nostre vite e nella nostra psiche. Su Tecnologie della parola sono più specifico, ma non voglio farne un discorso troppo settoriale. Se parlo di comunicazione, devo essere, dev'essere evidente la mia funzione aldilà della spunta su una casella o dall'utilizzo di tecnicismi o parole alla moda.

Internet ci ha abituati a infilarci in nicchie, tanto che ormai ci siamo abituati a pensare tutto per categorie, a riempire di etichette le nostre foto, a spezzettare e restringere la visuale per settori. E la cosa peggiore è che ci hanno persuaso che questo è normale, è cool. Quello che stiamo rimuovendo è che la somma di tutti questi frammenti non ci restituisce l'intero, il senso di quello che facciamo.

E invece, il mio compito, sia professionalmente sia quando scrivo per i fatti miei, è di ricomporre la visione complessiva, trovare una sintesi. Quando lavoro con professionisti che devono comunicare al pubblico, ho a che fare con persone con competenze straordinarie, ma spesso rimbalzano su un diaframma che impedisce loro di far comprendere agli altri: in che cosa ti posso essere utile? O meglio: in che modo il mio lavoro può essere utile?

Il mio mestiere è proprio rimuovere quel limite, ripristinare il collegamento con il tutto. Altrimenti, che comunicazione è? Se lavori solo sul concetto di nicchia, sulle categorie, parli solo a chi sa già.

La tua linea editoriale si è definita sulla base di un progetto preciso e ragionato a priori, oppure è il frutto di evoluzioni e adattamenti avvenuti nel corso del tempo?

La linea è rimasta retta nel rappresentare quello che sono e quello che faccio. Per fedeltà a questa impostazione, devo ammettere che si è dovuta piegare in parecchi punti.

Che ruolo svolgono i social network rispetto alla tua attività di blogger? Quali sono le piattaforme che utilizzi?

I social network sono ormai la principale fonte di contatto per il mio blog. Uso Facebook per una ragione di praticità. Google+ per gettare il sasso in uno stagno poco frequentato, anche se si possono fare incontri interessanti. Twitter, ti dirò, non mi ha mai entusiasmato, ma anche in questo caso sono pronto a smentirmi. Sono mezzi. Trovo ridicolo considerarli come entità autonome, come spesso accade. Credo che abbiamo preso un po' troppo alla lettera McLuhan, citando a sproposito la sua famosa frase. Credo molto di più che il mezzo sia il massaggio, o meglio, come diceva Yoko Ono, che il messaggio è il mezzo.

Cosa pensi del Social Hub, che permette di integrare nel blog i tuoi contenuti dai social network, importandoli in modo nativo e organizzandoli secondo filtri e regole specifiche?

Penso che sia un'ottima cosa. Ne ho scritto qualche tempo fa in un articolo su Tecnologie della parola, raccontando i risultati della mia sperimentazione con le funzioni di Overblog.

I social network non sono ideati a nostro favore. Sono perfetti per il lancio estemporaneo, ma pessimi per l'archiviazione o per un successivo approfondimento. Overblog è uno strumento che mi permette di riorganizzare il discorso secondo le logiche che decido io, non secondo quelle decise dalle scelte più o meno dissennate di un altro.

Fino a qualche tempo fa, per il tuo blog hai utilizzato un'altra piattaforma. Cosa ti ha convinto a passare a OverBlog?

Oltre al Social Hub, la semplicità. Un editor per la composizione molto veloce, senza complicazioni inutili. Ti permette di concentrarti di più sulla scrittura. Apprezzo moltissimo anche la possibilità di inserire i link come anteprime, utilissimi per fare una cura dei contenuti efficace.

E niente plugin che si rompono mandandoti all'aria il sito all'ultimo momento. Certo, se devi fare cose complesse come un e-commerce, ci sono altre piattaforme, ma sto cominciando a dirottare molti progetti dei miei clienti su Overblog, anche con soluzioni miste.

Hai qualche consiglio da dare ai blogger che ci leggono?

Rifuggite dall'omogeneizzazione. Gli omogeneizzati fanno male.

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A
BUONGIORNO - Complimenti per il blog.<br /> Per migliorare l'uso del computer uso CCM - Comment ça Marche - trovando overblog tra i primi consigliati.<br /> Abitando in campagna ho diversi animali -cane, gatti e colombi viaggiatori come hobby, costruendo il blog<br /> con foto-video inserendo link, grazie a voi spero di farcela !! Congratulazioni per il blog cordiali saluti.<br /> <br /> <br /> co
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I
Da nessuna parte nessuno dell'assistenza mi risponde.<br /> A me è stato cancellato il blog (www.informacomputer.it) e non capisco il perchè.<br /> Potete aiutarmi?
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V
That was good Q&amp;A section that can be useful for those people who are into the thought of creating a blog for their own. It think the points he mentioned are worth following when creating a blog for oneself or for the product you are marketing.
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